La fisioterapia in acqua o idrochinesi terapia è una branca della medicina riabilitativa che ha assunto nell’ultimo ventennio una sua identità scientifica con precise indicazioni cliniche e protocolli da seguire nelle singole patologie, ponendosi come valida pratica terapeutica innovativa in aggiunta alla tradizionale fisiochinesiterapia.
Grazie all’integrazione tra le proprietà fisiche dell’acqua e quelle terapeutiche del movimento. la tecnica di riabilitazione in acqua, o idrochinesi terapia, aggiunge una valenza in pili in grado di amplificare e moltiplicare gli effetti curativi, con conseguente recupero funzionale in tempi brevi dei pazienti.
L’acqua favorisce in modo determinante l’esecuzione di esercizi di mobilizzazione attiva e passiva, grazie alle sue proprietà fisico-biologiche: la caratteristica principale è il manifestarsi dell’azione antigravitaria che determina l’effetto di alleggerimento del corpo immerso nell’acqua (il peso sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale si riduce di circa il 90%), favorendo così l’esecuzione di movimenti con un corretto lavoro muscolare anche in condizioni di ridotto tono trofismo e di difficoltà di carico, quindi anche un muscolo che non consente un corretto lavoro a causa di una forza ridotta potrà realizzare in acqua diversi movimenti che in condizioni norma li risulterebbero molto faticosi o dolorosi.
La riduzione del peso corporeo che si ottiene nell’acqua permette di eliminare il dolore dovuto al carico e di iniziare precocemente la riabilitazione motoria, inoltre l’effetto analgesico dell’acqua riscaldata a una temperatura di 32°-35°C innalza la soglia di sensibilità al dolore, determinando anche una sedazione generale e un rilasciamento muscolare.
Un altro effetto è un migliore apprezzamento della posizione del proprio corpo e del senso del movimento dovuti alla percezione della pressione esercitata dall’acqua su tutto il corpo che si traduce in una sensazione di maggiore sicurezza nell’esecuzione dei movimenti.
Nella mia pratica quotidiana, svolta già da alcuni anni, ogni intervento rieducativo in acqua viene considerato come una parte di un progetto riabilitativo individuale e quindi strutturato secondo gli obiettivi ed i percorsi utili al paziente. Inoltre tengo a sottolineare l’esperienza che la persona vive in piscina, sicuramente un’esperienza di tipo globale, che oltre agli aspetti corporei interessa la sfera sensoriale e psicologica, con rilevanti aspetti psicomotori.